mercoledì 11 giugno 2008

Alcuni anni fa...

Questo pezzo è vecchio, ma leggendo una lettera da Severgnini mi è proprio venuto in mente.

Lasciando stare i miei riferimenti JAGiferi
è curioso notare come certe cose tornino sempre...peggio della peperonata!

Ah la lettera che mi ha fatto venire in mente il mio vecchio pezzo la trovate qui.
http://www.corriere.it/solferino/severgnini/08-06-11/10.spm

Mentre il pezzo è una mia personalissima recensione de la fiction sulle cinque giornate di Milano, i lettori dell'office la conoscono già, per gli altri vi avviso è lunga e ci sono riferimenti che manco mi ricordo come mi son venuti, era stato un pezzo scritto di getto... nel lontano 2004..o era il 2005?
E chi si ricorda!



La storia inizia nel 1861, quando a Milano si sta festeggiando per l’esposizione del Tricolore al Castello Sforzesco, un padre racconta al figlio della sua gioventù e dei suoi amici….Milano 1847Allora attaccare manifesti in epoca di occupazione austriaca poteva costare davvero caro….Non che adesso le affissioni siano a buon mercato, però allora si esagerava! Scusate il sarcasmo, ma se non ve ne metto un po’ qua e la mi diventate troppo serii! Ah praticamente vi leggete i miei commenti mentre lo guardavo…reggerete a tale scempio di una fiction?

Allora uno degli attacchini è ferito e il suo compagno d’avventura va a chiedere aiuto ad un medico, il padre di prima che ci fa da voce narrante agli eventi, e non solo, ma andiamo con ordine!
Lo cura, e va a svolgere il suo lavoro di medico e insegnante ai nuovi studenti nell’ospedale, non lo dicono il nome, rimane per tutto il tempo solo l’Ospedale.
Arrivano dei soldati austriaci che lo invitano a presentarsi dal generale…non ho trascritto il nome…quindi sarà solo il generale, portate pazienza, il dottore è abbastanza preoccupato per l’invito, ma il generale è preoccupato per la nipote che da quando è a Milano sta male, egli dice che forse l’aria di Milano l’ha fatta ammalare.
Già lo smog?
Il medico si prodiga solerte a curare la bella nipote, oh se si prodiga!
La giovane osserva le strade di Milano piene a suo dire di gente ostile con gli austriaci, lei è di madre milanese è si sente divisa in due…dove ho già sentito sta storia….

Il generale al medico non fa domande, ma un milanese che lavora per gli austriaci sì, gli domanda se in giornata abbia curato uomini che avevano ferite da arma da taglio, Carlino, questo il nome dell’attacchino, era stato infatti ferito dalla baionetta, chi aveva ferito lui aveva ucciso un suo collega patriota, ma entrambi gli austriaci erano stati uccisi da Carlino e l’altro presente.
Il dottore nega, quando l’uomo gli dice di pensarci bene egli risponde che ha passato la mattinata a Pavia e che la sua unica paziente è stata la nipote del generale, a quel nome l’uomo non fa altre domande.

Il dottore va a trovare un suo vecchio professore, il professor Cattaneo, che vorrebbe riuscire a convincere gli austriaci a fare delle concessioni usando la diplomazia…e parla di riforme della scuola e della sanità…

ma tu guarda che strano, due argomenti di cui al giorno d’oggi non si parla mai, vero?

Parla di aggirare la censura partendo lamentandosi della crisi dell’industria tipografica… e poi scrivere d’altro!
ma tu pensa mi ricorda qualcuno che si è fatta pubblicare una lettera su JAG parlando di West Wing, Dead Zone e gli ascolti delle serie televisive…eh sì mi ricordo la prima che il direttore mi ha pubblicato sul sito! Ok mi sono sbrodolata tutta, per la serie chi si loda s’imbroda!
Torniamo a Milano e scusate la divagazione…Ne farò ancora parecchie!

Durante una delle visite alla contessina, questo il titolo nobiliare della nipote de generale, una delle cameriere partorisce un pargolo in una delle stanze del castello…e per questo scandalo perde il posto, ma viene assunta nell’Ospedale dal dottore.
Il quale convince la contessina che uscire di casa sicuramente le gioverà
e scopriamo che non deve mica essere stato facile girare gli esterni evitando tutti i cartelloni pubblicitari…
ma l’hanno poi girato a Milano?
Va be dettagli!

I milanesi festeggiano per le strade la nomina di un cardinale italiano, la contessina si domanda come mai tutte le scuse siano buone per sbeffeggiare gli austriaci, il dottore le dice:
-Ma non crede che essendo italiani il popolo possa gioire di avere un cardinale che parla la nostra lingua e lei molto ironicamente
-Ma che differenza fa tanto il popolo lo sentirà dire messa solo in latino!
-Ironia degna di Maria Antonietta se è vero che proponeva di dare brioches al popolo che chiedeva pane.
-Mi sta augurando la ghigliottina?

Vi risparmio la descrizione degli sguardi tra i due, nel caso non si fosse capito sono il lato shipper della storia.
Uno dei lati shipper, pure Carlino non scherza, si era rifugiato dalla sua ragazza e poi per non mettere i suoi nei guai era tornato al lavoro anche se non ancora ristabilito.
Il generale offre al medico un posto di prestigio nella capitale dell’impero…
e che Darth Water??? Ah no si riferisce all’impero Austroungarico, mi scusino gli eventuali lettori per l’ironia, ma mi prudevano le ditine sulla tastiera…
Comunque il medico non sa decidersi, tra la carriera e gli ideali, poi una carica degli austriaci su una folla di donne e bambini lo farà decidere, al funerale di uno dei ragazzi morti, che lui aveva appena salutato, matura la decisione, anche grazie alle parole di don Marco che nell’Ospedale è un valido aiuto e non passa solo a dare l’estrema unzione ai malati!
Il prof Cattaneo dice alla moglie che forse dovrebbe andare a parlare con il podestà, ma lo definisce un anguilla, la moglie gli dice che le anguille finiscono in pentola, e lui replica che quell’anguilla farebbe sparire pure il coperchio…
E io penso che il capitone non mi piace, e adesso ho una scusa in più per non mangiarlo, anche se so che alla mia mamma dispiace che non apprezzo la sua cucina….

Il podestà in effetti pare, ed è, preoccupato solo della sua carriera, il prof gli dice che secondo lui i tafferugli gli fanno comodo, così magari può sperare nell'intervento del Piemonte e lui sarebbe salvo perché avrebbe fatto di tutto per evitarlo secondo gli austriaci, e per i piemontesi sarebbe stato costretto dal ruolo diplomatico a lasciare stare....
cosa sporca la politica...aiuto mi sono scottata, già ho scoperto l'acqua calda!
Si cambia scena e si entra in una stanza in cui stanno tirando di scherma!!!!!!

al che l'idea che era solo una bozza di farvi sto scherzetto diventa una decisione inderogabile...no dico la scherma!
a parte le medaglie olimpiche da ste parti(Intendo l'office)ci fa venire in mente un tale...e infatti chi tira di scherma, il generale, e se già vi sta poco simpatico, ora della fine lo detesterete!
Il dottore dice al generale che rinuncia alla sua offerta, egli dice che gli italiani sono solo dei sentimentali, e lo manda dalla nipote che aveva chiesto di lui, la ragazza ci rimane male a sapere che il medico non andrà a Vienna suo zio le ha fatto sapere che a giorni partirà, è molto un pacchetto postale la ragazza, e a Vienna pare starci qualcosa di poco piacevole!
Saltiamo a piè pari l’interludio romantico tra Dottore e contessina…vuoi mai che se lo descrivo mi censurano…
Che state pensando?
un bacio si danno, solo un bacio!

Il prof Cattaneo salta pure lui, ma il fosso, va coi patrioti, anche se li invita ad attendere per evitare una strage…
Allora inizia una strategia di disturbo, per dare meno soldi nelle tasche agli austriaci, i milanesi decidono per il boicottaggio dei sigari.
Quando ho sentito mi sono cappottata dal ridere…l’ambientiamo lì la prossima ff?
Tanto Harm non fuma più!

Non ho riso molto però, pare che la repressione per queste piccole rivalse sia stata molto violenta.
Ah perché niente più sigari? Per protestare contro il monopolio sui tabacchi detenuto dagli Austriaci stessi, ergo lavoratori italiani, fumatori italiani, ma i soldi li facevano gli austriaci…

va be sempre detto io che il fumo faceva male….

Intanto tra i Patrioti le liti sono all’ordine del giorno, non si sanno mettere d’accordo le varie anime che smuovono gli umori nella città meneghina!
Carlino chiede al dottore di aiutarlo a nascondere delle armi arrivate di straforo grazie ad un avvocato, patriota e finanziatore con altri della rivolta.
Torna la contessina, è malata, Vienna le fa male, ma rivedere il dottore ha effetti miracolosi, lo incastra e lo invita al ballo che si terrà dal governatore.
E vai di Valzer!!!!
Al ballo una inserviente del governatore, che è la fidanzata di Carlino, nota il medico!
Lo vede parlare con il generale e si sa chi male pensa peggio intende, intanto al dottore cadono le braccia, viene presentato il fidanzato della contessina, ma lei è così felice di vedere il rospo suo futuro sposo che sviene!
Raccolta amorevolmente dal medico…
e ti pare che se la fa sfuggire?
Il mattino seguente Carlino informato da Teresa dell’incontro della sera prima va a controllare le armi e non le trova al solito posto, invece di chiedergli informazioni lo aggredisce in malo modo…
Un fiammifero milanese, in poche parole.
Il dottore gli mostra dove ha nascosto le armi e gli racconta della sua brutta serata.
La contessina va in Ospedale e incontra la sua ex-domestica a cui chiede notizie, poi osserva sconvolta la povertà e il degrado che accompagnano le ultime ore di vita di alcuni malati.
Dice al medico che lei è costretta a sposare quell’uomo, per ragioni di stato etc etc…ah l’amore che c’entra con le 5 giornate di Milano…perché dite che in quei giorni non hanno vissuto anche momenti che con la rivoluzione non c’entravano un tubo…

E poi cos’è l’amore se non una travolgente rivoluzione…ops io che faccio la romantica?…ma per cortesia.

Carlino è invitato dal dott a casa di amici nobili, che raccolgon palanche per la causa.
La nonna della nobil famiglia fa presente al dottore che la sta visitando che le sue cattive condizioni sono da imputare al sentire troppo parlare tedesco intorno a se, certo anche i francesi erano stranieri, ma almeno li avevano liberati dai preti e lasciato loro l’esercito, alla frase del nipote che si scusa per la nonna ella dice che l’età le consente di dire ciò che vuole!

Sarà ma io spedivo entrambi francesi ed austriaci…non per niente sono una piemontese di origini venete!

Intanto i ricchi nobili cantano l’inno, contano le lire raccolte…3000 per l’epoca un cifra mica male…
Certo che armiamoci e partite ha radici profonde!
Loro a cantare inni, la gente del popolino a far barricate e a farsi ammazzare…ops va be non tutti nobili erano piece of shit…

Al termine della serata galvanizzati dalla notizia dei moti di Palermo, scendono in strada e incontrando una pattuglia chiedono di poter passare, niente da fare sommossa e finiscono arrestati.

Torniamo per un attimo nel 1861 e il figlioletto domanda al padre se pure lui fosse stato in prigione, sono vicini alle carceri dove erano stati rinchiusi molti patrioti prima di venire fucilati.
-sì, ci sono stato.
-e hai avuto paura?
-Molta.
1848Pare che gli austriaci vogliano dare una lezione esemplare e quindi si preparino all’impiccagione del manipolo di temerari, che non aveva ne armi ne altro, ma a quei tempi bastava parlare italiano ed eri ritenuto un pericolo.ah adesso le cose sono cambiate…e sì sono davvero molto cambiate….
Già la lingua che fa paura adesso è un'altra!


Teresa va a chiedere aiuto alla contessina per salvare il suo moroso, che si sveglia solo quando scopre che pure il suo di innamorato è in pericolo, ma quanto altruismo!!!
Il Generale si infuria intuisce che tra medico e nipote è accaduto qualcosa e la segrega in casa!
Intanto il podestà sta cercando di mandare via chi vuole che agisca, Cattaneo e gli altri, praticamente lo trascinano dal governatore e riescono ad ottenere la liberazione degli altri Patrioti.

L’oste, nella cui osteria sta il ritrovo eletto, offre da bere a tutti per festeggiare.
La contessina sta per essere spedita di nuovo a Vienna, Greta, decide che non vuole vederla morire d’inedia e le confida che il suo amato l’ha tanto cercata.
Nel frattempo arriva lo zio che le comunica con sommo dispiacere che non può partire per Vienna, non è sicuro.
Non vi dico il dispiacere della donna all’idea di non poter raggiungere il rospo….una desolazione infinita, il tempo che lo zio esca dalla stanza ed è gioia allo stato puro!
Alla messa Don Marco termina con una sorta di monito agli austriaci…e i due innamorati si incontrano di sfuggita, mentre accendono una candela votiva…
Come dare un nuovo significato al termine reggere er moccolo!!!
Arrivano delle armi mandate dal Piemonte, veramente l’aiuto è un po’ scarsino, ma Vienna insorge il popolo chiede una nuova costituzione e la cosa da slancio ai milanesi, anche se Cattaneo non manca di far notare che Carlo Alberto è un opportunista che aspetta ad intervenire per poter essere acclamato come un liberatore.
Cominciano a salire le barricate per la città, la folla costringe il governatore ad accettare di firmare un trattato…
Ho idea che non serva un principe del foro per far annullare una firma estorta con le minacce, ma magari 150anni fa e passa le cose erano differenti…
Generale e Maresciallo stanno decidendo come regolarsi, per ora niente cannoni, R. dice che Milano è la sua città….
TUA? TUA? MA QUANDO MAI! Al massimo sei stato un affittuario ma proprietario, MAI!
E lo dice una che con Milano ha poco a che fare!

La rivolta vera e propria ha inizio, le guardie hanno l’ordine di disperdere la folla, il podestà vuole tenere ancora il piede in due staffe, ma si organizza la difesa e i martinitt(i ragazzi dell’orfanotrofio, dove è cresciuto Carlino) sono un valido aiuto.

Teresa lascia il castello del governatore, fiera di non nascondersi ma di scendere in piazza con la sua gente!
Dice a Carlino che ha lasciato il lavoro e lui replica ironico che lo avrebbe perso comunque.
Mi sta simpatico sto fiammifero!

L’Ospedale è in fermento, mentre il popolino sta a morire nelle strade, ok ok poi scendono pure loro, ma intanto…si discute su come formare un governo provvisorio, alla fine Cattaneo decide per un consiglio di guerra che prenderà le decisioni finché il popolo sceglierà chi lo deve rappresentare.

Torniamo all’Ospedale dove vengono curati anche dei soldati Austriaci, alcuni fanno per cacciarli o peggio, ma il dott interviene, i feriti sono uomini, non hanno nessuna divisa, aiutato da Don Marco fa tornare la calma.
Henry Dunant sarebbe arrivato dopo, alcuni anni dopo(Solferino-S.Martino 1859), e con gli stessi principi avrebbe fondato la Croce Rossa(22 agosto 1864), ma è bello sapere che la bontà d’animo, ringraziando il cielo. esisteva fin dalla notte dei tempi, ed esisterà sempre, solo che fa meno rumore della cattiveria!
A proposito per coloro che credono che la Croce Rossa su fondo bianco sia usato come simbolo religioso, grosso errore era solo al bandiera della Svizzera a rovescio…. Adesso a livello internazionale si dice società di Croce e Mezzaluna Rossa; quando ai telegiornali dicono, la Mezzaluna Rossa sarebbe “quasi” come la nostra Croce Rossa dicono una tavanata, nei paesi islamici si usa la Mezzaluna, perché c’erano stai fraintendimenti(Soldati turchi che nel secolo scorso sparavano ai soccorritori) ma Mezzaluna e Croce Rossa sono la medesima associazione, non quasi!
Ok la lezione sulla storia della Croce Rossa me la ero studiata bene al corso per VdS (Volontari del Soccorso)...spero!
Torniamo a Milano:La contessina fugge, e rischia guai nella Milano in rivolta.
Il generale scopre della fuga rammenta di essere austriaco e fanno per la prima volta la loro apparizione i sottotitoli, sarà anche l’unica, Greta svela dei retroscena sul generale che le fanno guadagnare un sonoro ceffone!
Le donne in chiesa stanno cucendo bandiere, coi loro figli piccoli, arriva don Marco con i feriti non gravi portati via dall’ospedale per liberare letti, ma giungono anche dei soldati uccidono il prete, gli uomini che non riescono a fuggire e non hanno pietà nemmeno delle donne e dei bambini!
Scene simili negli USA tra nativi americani e soldati in blu…tutto il mondo è paese??? Temo di sì!
(Ma ti pare che io la frequentatrice assidua di Forum USA non metto in mezzo gli Stati uniti pure nelle 5 giornate di Milano…e dai ho una nomea da difendere!!!)

La contessina arriva e trova i morti, ritrova anche il suo dottore e insieme si stringono in un abbraccio umido assai, non piove ma…..

Il consiglio di guerra intanto ha deciso di non accettare l’armistizio offerto dagli austriaci, dietro alla cosa proposta ci sta il podestà che vorrebbe gia formare il governo provvisorio, ma Cattaneo lo invita ad andarci lui dalla popolazione e a dire che si arrende.
Il maresciallo ritira i suoi uomini, il generale pare voglia uccidersi, ma cambia idea…pusillanime!
Arriva un emissario di Carlo Alberto,pizzetto e occhiali alla Cavour, che promette aiuto in cambio di un giuramento di fedeltà…e Cattaneo dice che non stanno scacciando un padrone per averne un altro, ma che se il Piemonte darà loro una mano potranno contare sulla loro gratitudine, ma nulla di più.
Ergo Milano ai milanesi, piemontesi fuori dalle scatole….ecco perché quando ero piccina su in valle mi guardavano dall’alto in basso i milanesi che avevano le case in affitto dalle mie parti…ok con la mia statura lo fanno anche adesso che sono adulta(Non ridete mi riferisco all’anagrafe il cervellino è un'altra storia ancora;-)!!!
Però il prof Cattaneo gli dice anche che una volta che i Milanesi si saranno liberati degli austriaci sarà il governo che si instaurerà a prendere le decisioni…ergo tanto poi vi mettete d’accordo tra politici!

Il dottore intanto sta rassicurando la contessina circa il loro futuro, arriva il genrale e pare deciso a non farglielo avere un futuro, ferisce il dott ad una spalla ma viene fermato, in modo piuttosto definitivo, da Carlino.

Siamo alla 4 giornata è sera e il dottore mentre viene medicato si dice incredulo che il solo 4 giorni abbiano avuto ragione degli Austriaci.
La giovane invece si interroga sul comportamento dello zio, un comportamento morboso e malato, per cui forse dopo molto tempo proverà pietà, ma ora non è la pietà che la fa da padrona nel suo cuore, ha altri pensieri insieme al suo dottore…

Pure Carlino e Teresa hanno pensieri simili, anzi fatti a dire il vero, non stanno certo a perdere tempo…
e meno male che a quei tempi…sì certo! ah tutta apparenza era fuoco sotto la cenere altro che!Carlino dice a Teresa che l’indomani se la sposa non vuole attendere un solo giorno in più.

Il mattino Cattaneo sta alla finestra, lo raggiunge la moglie e lui le confida che non sa se ha fatto ciò che veramente volevano i milanesi, lei gli dice che gli avvenimenti di quei giorni li potrà giudicare solo la storia, basta sapere di avere fatto la cosa che si riteneva giusta.
Poi lo convince a scendere a festeggiare.

Il dott presenta la sua donna a suo padre, che li lascia soli nella casa completamente vuota tutto il mobilio è servito per costruire barricate nella via.
Ma non è finita si deve ricominciare a difendere ciò che si è appena liberato, alcuni reparti austriaci erano rimasti isolati e non sapevano che il resto si era ritirato…
Mi rammenta certi giapponesi che dopo la fine della seconda guerra mondiale per un po’ non lo sapevano che era finita e loro proseguivano….oppure i nostri italiani sorpresi dall’armistizio dell8 settembre del 43 e forse la lista sarebbe lunga se avessi studiato di più storia, e si che la materia mi piaceva pure!
Carlino sta andando a togliere una bandiera austriaca e mettere il tricolore quando ecco uno degli ultimi soldati austriaci lo fredda, le sue ultime parole sono soffocate e rauche chiede all’amico di prendersi cura di Teresa!

Il tricolore è issato ma in silenzio e coi cappelli abbassati.
Purtroppo ad Agosto la libertà era già persa, dovettero attendere 13 anni prima che l’Italia fosse di nuovo unita ed indipendente!

Termina con il dottore che consegna al figlio la coccarda datagli in punto di morte da Carlino, il bimbo si chiama Carlino a sua volta, ma lui non crescerà con gli austriaci a farla da padroni!

FINE


Oggi ero proprio decisa ad annoiarvi per bene!

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