mercoledì 6 maggio 2009

Ci vuol immaginazione

Un sacco di tempo fa, gennaio dello scorso anno, avevo postato questo.

Moltissimo tempo dopo avrei scoperto che per alcuni voleva dire che io avrei passato una settimana al mare.

La cosa divertente è che quello non è mare!
Quello è un dettaglio del fiume Sesia, uno degli affluenti del Po.

Questo qui sotto.
Si vede, anche se è un poco chiuso tra le case, vero?


Un suo ospite, ci sono anche un mucchio di anatre, e un cigno nero che ogni volta che prendo la macchina fotografica in mano, perché è a tiro di foto, si allontana velocemente, facendomi sorgere il dubbio che sia estremamente riservato.

Ma prima o poi glielo faccio uno scatto!



Era una bella giornata di sole, come quelle dei giorni scorsi e mi ero fatta una passeggiata, con tanto di macchina fotografica.

E no, non volevo lanciarmi nel fiume, semplicemente volevo dire che durante la settimana lavorativa avrei preferito ricordarmi di dove ero stata, a passeggio nel parco, piuttosto che rimuginare su altro.

Poi sarei anche andata al mare,per Pasqua alla casa di amici, e vi sarei tornata ad agosto.
Da li dei geni incompresi hanno dedotto che io ho una casa al mare.

Sbagliato di nuovo.
Sto in affitto.
Non ho seconde case, visto che non ho manco la prima sarebbe un po' difficile, no?

Ma io dico, davvero da quel post si capisce che passerò una settimana al mare?
Ok, meglio che non dico niente sull'immaginazione degli altri, se non voglio critiche alla mia.
E poi forse sono stata troppo sintetica quella volta lì.

Eh, capita di rado, ma capita.

Certo che non oso pensare cosa avrebbero pensato se avessero saputo del mio lapsus del giorno prima di stare a casa*.

Erano settimane che non stavo bene, ma mi dicevo che dovevo solo avere pazienza e sarebbe passata, poi un giovedì non ce l'ho fatta più e ho parlato con i capi avvisando che sarei stata a casa il giorno dopo.
Purtroppo essendo un giovedì avevo anche pensato che potevo prendere il venerdì di ferie e se non stavo bene pensarci da lunedì, ma non mi pareva giusto, meglio andare direttamente dal medico venerdì.

Solo che,rimuginando sulla cosa forse a causa della febbre, mischiai:
"Non mi metto in ferie domani, per poi mettermi in mutua da lunedì"
Con
"Vado dal medico domani e gli chiedo se mi da qualche giorno di mutua"

E mi uscì:
"Chiedo al medico qualche giorno di ferie... mutua!"
Rosso e Blu fa viola vero?

Ora per mia fortuna i capi sapevano che non stavo bene e non mi fecero domande, ma sapete che ho passato le due settimane di mutua a domandarmi cosa dovesse pensare della sottoscritta?
Senza osare chiedere niente.

Ieri ho spiegato come mai mi è uscito ferie.
Mi hanno detto che lo avevano capito.
Se sono capi ci sono tante ottime ragioni, compresa un pizzico di telepatia!

Ah come è andato il mio rientro?
Tutto bene, ho ingranato subito, ed è stato bello sapere che ad alcune persone sono mancate le mie stupiderie quotidiane.

Prima o poi dovrò decidermi a segnalare loro un bravo psichiatra!
Ma forse era solo cortesia, in fondo sapevano che mi sentivo in colpa a stare a casa.

Poi c'è stato chi ha detto:
"Accidenti è già tornata Rabb-it!"

Quando si dice riequilibrare le cose.
Come dice un aforisma sui gatti:

Per avere un idea equilibrata di se stessi e della propria importanza, ognuno di noi dovrebbe avere un cane che lo adori e un gatto che lo ignori.[Dereke Bruce]

Non intendo dare degli animali ai miei colleghi, anche se alcuni lo prenderebbero per un complimento a se stessi ed un mezzo insulto ai quadrupedi, ma girandola in chiave antropomorfica, meno male che non mi leggono antropologi o finisco in pentola, si potrebbe dire che se ricevessimo solo lodi, o solo critiche, non avremmo un'idea equilibrata del nostro valore.

Ma mi sa troppo di filosofico come concetto!


Accidenti, meno male che sono tornata a lavorare.
Visto che due terzi di questo post l'ho abbozzato mentre ero a casa!
Delirio da febbre.
Portate pazienza.



*Sì, ora quelli che leggono lo sanno.
E non mi importa, uno dei pochi vantaggi a non dire nulla dietro che si ha paura di ripetere davanti è proprio potersene infischiare di chi sa parlare solo dietro.
Ed è un gran bel vantaggio, sulle lunghe distanze.
E poi... essere una sorta di barzelletta** sul proprio posto di lavoro ha i suoi lati positivi.
Non pigliano mai troppo sul serio quel che dico e... certi mazzuolamenti li capiscono solo gli interessati, e chi fraintende è munito di coda di paglia.

Vero *&#?

Devo passare con un estintore?
^_^

**
Spiego la cosa della barzelletta, una volta, una di quelle in cui avevo portato uno stampato di barze con riferimenti al mondo del lavoro, mi dissero qualcosa sul fatto che non mi avrebbero mai pagata per le risate.
Io un mesetto fa, era zona San Paganino, me ne esco a dire una cosa che è un doppiosenso un pochino volgare, ma scoppiano a ridere, devo ringaziare Luciana Littizzetto se ora certe cose le può dire anche una donna senza essere giudicata male, quasi sempre.

Al che leggendo l'importo della busta mi esce di dire che non prendo la paga della Littizzetto, ma faccio quasi ridere uguale quindi non è giusto. (Luciana scherzavo, Parola di marinaretto!)

Poi guardando chi mi ha portato la busta, uno dei capi di prima, ho aggiunto:
"E' forse la cosa più grave è che a voi non danno la paga di Fazio per sopportarmi!"

Notare il forse!

Come mi sia venuta in mente Luciana Littizzetto, non saprei, forse colpa delle letture con la nonna!

Sta di fatto che resto una barza vivente.
Spero solo di non diventare una BVD

Barza Vivente Disoccupata!

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