martedì 8 febbraio 2011

Leggende metropolitane

I pressappochisti hanno il dono di farmi alterare in un batter d'occhio. E oggi ne ho incrociato uno, seppur solo virtualmente. Anzi almeno due se calcoliamo chi ha dato una vetrina al primo.

Per farvela breve, mi è stato segnalato questo intervento. Definire buontempone l'autore della lettera non mi pare appropriato, visto che se avesse speso un paio di minuti del suo preziosissimo tempo per fare un controllo incrociato avrebbe scoperto che la storiella della signora italiana bistrattata e del barboncino accoppato dai bruti elvetici non è nient'altro che una bufala. Io ci ho messo 1 minuto e ancor prima di trovare un resoconto dettagliato della vicenda che sta a monte sul sito della televisione romanda, sono incappata in un articolo in italiano. Sì, un fondo di verità c'è, ma è ben lontano dalla realtà descritta nel j'accuse di questo signore.

Non è tanto l'aver creduto a una notizia così pazzesca ad avermi dato fastidio, quanto il disprezzo che traspare da quelle poche righe per la Svizzera. Ovvio, sono di parte (e anche di più… probabilmente troppo), ma che ragionamenti sono questi? Allora non so: il Belgio è il paese dove fanno a pezzi i bambini e li seppelliscono in giardino? La Francia è il paese dove incendiano le auto per capriccio e cacciano la gente a calci? L'Italia? Pizza, mandolino e veline? Vogliamo poi aprire il capitolo Stati Uniti? No perché per scegliere solo un paio di stereotipi dovrei chiedere al boss di aprire un sondaggio. Ah, dimenticavo: i comunisti mangiavano i bambini. Ovvio.

Non ho dubbi sul fatto che anche l'opinione sui paradisi fiscali (di cui la Svizzera è ovviamente la capolista) sia viziata dalla stessa superficialità e mancanza d'informazione, quindi preferisco sorvolare. Se scrive da oltreoceano un'ideuzza del punto di partenza delle sue riflessioni ce l'avrei e sul principio di fondo potrei anche essere d'accordo (con qualche riserva su D'Amato, se il nostro amico non si è limitato alle vicende più recenti). E se invece è alle nostre latitudini… beh, peggio ancora, di attenuanti ce ne sono ben poche.

E intendiamoci, non è solo per difendere la Svizzera che reagisco, più che altro queste sparate mi fanno venire lo scoramento.

Poi mi sono chiesta: ma che cavolo pubblicano? Su un sito con milioni di lettori? Non è la prima volta che resto perplessa davanti a certe cose pubblicate in quello spazio e oltretutto senza lo straccio di un commento da parte del padrone di casa. Su alcune ci aveva già pensato Rabb-it ad attirare l'attenzione (perdonate l'assenza di link, magari poi aggiungo).
Poi ci sarà gente che la storia del barboncino ammazzato come un… no ok, ve la risparmio… insomma, ci sarà chi ci crede. Pazienza. Ma mi preoccupa vedere che ci viene veramente dato in pasto di tutto e di più anche da testate tutto sommato rispettabili. Aiuto!*

E a proposito di testate… è ora di dare una capocciata al muro. Vi garantisco che è molto meglio che contare pecore!


* postilla: nel frattempo si sono quasi salvati in corner precisando che l'autore della lettera ha preso un granchio. Dico quasi perché secondo me una cosa così non andava neanche pubblicata.

2 commenti:

  1. Cara Spiessli, che tristezza certi interventi. E sono pienamente d'accordo con il tuo post. Se per un avvenimento simile (per quanto drammatica possa essere l'uccisione di un animale domestico per motivi burocratici) si possono costruire "verità" e accuse politiche, pensa cosa è possibile fare in casi più gravi.

    E io sono di parte, ma da entrambe, essendo sia italiana che svizzera. Innamorata sia dell'Italia che della Svizzera.

    Un abbraccio, Lola

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  2. Ne avevo già parlato?
    Ah dici questa: http://latanadirabb-it.blogspot.com/2010/10/buon-senso.html

    Comunque, penso che la palma d'oro per la crudeltà con i cani quest'anno non la leva nessuno ai canadesi, e quella non è una bufala.

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Quando lo vedo lo autorizzo... forse. ^_^